Il caso NSA ha gettato nel panico milioni di internauti in tutto il mondo, timorosi di essere spiati nelle loro scorribande in Rete. Google e Facebook in particolare si sono dimostrati piuttosto succubi in questi anni alle direttive del Governo americano e forse anche per questo hanno goduto di un certo lassismo da parte degli apparati di sorveglianza. Da quando è scoppiato lo scandalo NSA che vede coinvolto il “traditore” Edward Snowden, attualmente rifugiato politico in Russia, la Rete, come al solito, ha iniziato a modificarsi adattandosi alle mutate esigenze degli utenti.
DuckDuckGo e la sfida a Google
Vi abbiamo già parlato di SnapChat, l’app di messaggistica istantanea che cancella automaticamente i post degli utenti (e infatti Facebook ha subito cercato di acquisirla). E’ notizia di questi giorni, invece, il lancio ufficiale della nuova versione di DuckDuckGo, il motore di ricerca che non tiene traccia dei dati di navigazione degli utenti. Insomma una sfida a tutto campo a Google. “Grazie alla nuova versione si farà meno fatica ad abbandonare gli altri motori di ricerca per usare il nostro. – ha dichiarato entusiasta il fondatore Gabriel Weinberg – Inoltre, le nuove funzioni metteranno in risalto ciò che sappiamo fare meglio: dare risposte istantanee raccogliendole dalle migliori fonti del web”.
L’open source è il segreto di DuckDuckGo
Il segreto di DuckDuckGo? Semplicissimo: a maggio del 2012 il codice sorgente del motore di ricerca è diventato open source. In questo modo raccogliendo i feedback degli utenti il sistema ha iniziato ad autoperfezionarsi escludendo così la possibilità di tracciare i dati di navigazione secondo la volontà degli utenti stessi.