Il più grande errore che si deve assolutamente evitare nel campo della comunicazione pubblicitaria è la poca analisi del contesto in cui si vuole operare. La prima accortezza da avere è proprio la buona conoscenza dell’argomento da trattare e soprattutto del target a cui ci si rivolge, in particolar modo se questo appartiene ad un’altra nazione o fa parte di una subcultura. Prima di ogni campagna è bene quindi effettuare un’analisi accurata sulla cultura e sul linguaggio di riferimento del gruppo a cui ci si sta rivolgendo per creare una sintonia e permettergli di riconoscersi col brand che parla a loro. In caso contrario il pubblico sa rivelarsi un osservatore attento, pronto a cogliere anche i dettagli più piccoli.
Errori nella pubblicità: la campagna Flop Dolce & Gabbana
Il caso Dolce & Gabbana insegna; il brand ha avuto una delle crisi più importanti nella storia della moda per il suo video di accompagnamento ad una sfilata in Cina in cui veniva mostrata una ragazza asiatica in difficoltà nel mangiare piatti italiani con le bacchette. Il video è stato accusato di sessismo e di aver stereotipato la cultura cinese.
Guarda il video della campagna D&G qui sotto
I social poi hanno fatto il resto, il popolo del “sol levante” si è scatenato nelle accuse al brand italiano ed hanno portato alla cancellazione dell’evento. A poco sono servite le scuse degli stilisti che hanno visto crollare le vendite e la rimozione dei propri prodotti da alcuni fra i più noti siti di e-commerce della Cina. La casa di moda di Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha lasciato grosse conseguenze nel mercato orientale anche per altre aziende importanti del settore.
Il Caso Burberry
Recentissimo è il caso Burberry che per la collezione dedicata al capodanno cinese ha realizzato una campagna fotografica raffigurante un ritratto della famiglia tradizionale. Troppo attenti a non offendere la cultura orientale, hanno mostrato tutt’altro che una foto spontanea, piuttosto ne è uscita la caricatura della famiglia Addams, ingessata e inespressiva.
Una visione eccessivamente stereotipata della cultura di riferimento rappresenta uno degli errori in pubblicità più comuni
Anche la partecipazione di due famose star orientali non ha risparmiato il brand dalle critiche del popolo cinese che, ancora scottato dal caso D&G, ha sfogato sulla rete tutta la rabbia per non sentirsi rappresentato dai brand occidentali. La rete diventa quindi un attore fondamentale da tenere in considerazione. Nel 2019 non si possono ignorare le conversazioni che si creano dopo la pubblicazione di post. Una buona campagna non è costituita solo dalla creazione di contenuti validi, ma anche dalla capacità di saperli gestire e farli circolare nel tempo curando ogni possibile evenienza.
I 10 errori in pubblicità da evitare ASSOLUTAMENTE
- Non studiare le caratteristiche culturali del target di riferimento
- Non monitorare le conversazioni riguardanti il brand e la brand reputation
- Non studiare il linguaggio specifico del target di riferimento
- Non essere sincronizzati con la realtà
- Non avere un’impronta unitaria
- Sviluppare la campagna su un solo media o ripeterla uguale a sé stessa su più canali
- Avere un linguaggio troppo complesso o, al contrario, scadere nel banale
- Non coinvolgere il pubblico
- Non utilizzare il marketing Esperienziale
- Ampliare troppo il target non centrando le esigenze del vero destinatario.
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