La notizia che il maggiolino uscirà dalla produzione Volkswagen è ormai ufficiale.
A luglio 2019, l’iconico modello della casa automobilistica tedesca non verrà più prodotto. La ragione della sua fine si deve al rinnovamento del brand verso l’elettrico per tutte le sue vetture che mal si concilierebbe con il popolare Beetle a quattroruote.
La storia di un mito
Il maggiolino è forse l’esemplare che meglio incarna il concetto di auto del popolo che voleva impersonare la Volkswagen. Contrariamente al suo aspetto buffo e quasi ironico la sua storia è tutt’altro che allegra, almeno gli inizi.
Il Beetle tedesco nasce nel 1939 per volere di Adolf Hitler dopo la pesante depressione economica tedesca in seguito alla prima guerra mondiale.
Fu chiamato a progettarla Ferdinand Porsche considerato dallo stesso Hitler il più grande progettista di tutti i tempi, nonché il solo ritenuto capace di riuscire a costruire un’auto in grado di trainare il popolo tedesco verso la sua rinascita, rispettando le tassative caratteristiche di velocità, costo e consumi imposte da Hitler stesso. Il maggiolino esce proprio nel periodo della seconda guerra mondiale e per questo motivo viene sottoposto agli stessi test dei veicoli militari superandoli con successo.
Era nata l’auto simbolo di un’epoca.
L’auto che sorride – Il Concept dietro al Maggiolino
Il film “The Love Bug” del 1968 trasformò il maggiolino in una vera e propria star internazionale
La cosiddetta “auto del popolo” non è solo il simbolo della rinascita economica dell’Europa, è diventata un’idea, un concetto. Un’auto in grado di avere così tanta personalità da diventare viva agli occhi della gente. Non è un caso che sia l’unica auto ad essere diventata il personaggio protagonista del film a lei dedicato, il leggendario Herbie nel lungometraggio “The Love Bug” della Disney uscito nel 68, a cui poi hanno fatto seguito numerosi remake.
Il maggiolino diventa simbolo di libertà, di quella spensieratezza e ottimismo per la rinascita dopo un periodo buio della storia mondiale. La Beat Generation adotta il New Beetle come bandiera per rivendicare quella leggerezza che gli spetta. Il destino capovolge gli eventi e l’auto nata nel terzo Reich e voluta dal fürer in persona diventa l’icona hippy insieme all’altrettanto leggendario pulmino T2 della Volkswagen.
Rimangono impresse nelle menti di tutti i lunghi capelli che volano dai tettucci apribili, le gonne larghe e le camicie colorate dei passeggeri. L’auto nata durante la guerra diventa dunque uno dei simboli dell’amore libero, dell’assenza di regole, di quella pietra miliare della storia contemporanea che è il concerto di Woodstock. Negli anni le linee così nette si sono ammorbidite per rimanere al passo con i nuovi stili diventando accessorio chic in mano alle giovani donne, anche se le nuove generazioni non possono non aver visto almeno una volta il vecchio Beetle degli anni 60.
Insomma, la produzione potrà cessare nel 2019 ma tutti i valori che porta su di sé l’auto che sorride rimarranno indelebili nella memoria di tutti.
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