Il 2013 è stato l’anno in cui, grazie alle clamorose rivelazioni di Snowden sui sistemi di intercettazione della NSA americana, ci siamo resi conto di essere costantemente sorvegliati attraverso l’uso che facciamo quotidianamente della Rete. In particolare i social network e i servizi di messaggistica istantanea come Facebook, Twitter, Google +, Instagram e via dicendo si sono dimostrati piuttosto accondiscendenti alla volontà dei governi di carpire informazioni sugli utenti connessi. Tuttavia il 2013 è stato anche l’anno di una rivoluzione tecnologica destinata a sconvolgere il mondo dei social media nei prossimi mesi: Snapchat.
Snapchat: il servizio di messaggistica istantanea che si autodistrugge
Snapchat è un semplicissimo servizio di messaggistica istantanea che dal punto di vista funzionale non presenta caratteristiche differenti rispetto ai suoi più popolari competitors: attraverso il proprio profilo Snapchat è possibile inviare immagini, video, messaggi testuali e disegni personalizzati agli altri utenti connessi al servizio. Tuttavia in questo caso i messaggi hanno una durata media di vita di pochi secondi e vengono automaticamente cancellati dal sistema persino sui server.
Il tentativo di acquisizione da parte di Facebook
Snapchat è stata fondata nel 2011, ma quest’anno ha avuto un vero proprio boom di iscritti soprattutto in negli Stati Uniti dove ha già superato per volumi di traffico il famigerato Instagram. E se ne è accorta anche Facebook che poco più di un mese fa ha avanzato una proposta economica stratosferica per acquisire questa nuova app di messaggistica istantanea, offerta rispedita al mittente. E’ indubbio che lo scandalo NSA abbia contribuito in maniera consistente al successo di Snapchat. Vedremo nei prossimi mesi se l’applicazione riuscirà a prendere piede anche in Europa.